Caterina Banti e Ruggero Tita sono i dominatori a Enoshima, 50 chilometri a sud-est di Tokyo. Sono loro i vincitori della medaglia d’oro nella classe Nacra 17.
Perfetti testimoni della doppia carriera studente-atleta in Italia, lei laureata a L’Orientale Università degli studi di Napoli e lui all’Università di Trento.
Tita, al timone un ingegnere informatico. Nato a Rovereto il 20 marzo 1992, il timoniere Ruggero Tita abita a Civezzano, a 15 chilometri da Trento. Si è laureato in Ingegneria Informatica all’Università di Trento. Enfant prodige della vela, ha iniziato a otto anni, con le prime regate sul Lago di Caldonazzo, e quando ne aveva 13 ha conquistato il titolo di campione italiano nella classe Optimist. Dopo un anno di regate in 29er è passato al 49er, mietendo successi in serie nei campionati italiani, fino alla sfortunata spedizione di Rio 2016, dove in coppia con il prodiere Pietro Zucchetti non è andato oltre il 14esimo posto. Nei piani iniziali, avrebbe dovuto partecipare a Tokyo 2020 e poi essere parte dell’equipaggio di Luna Rossa impegnato nell’America’s Cup, ma il Covid ha stravolto ogni programma: impossibile prepararsi per i Giochi stando a Auckland, e così ha dovuto rinunciare alle regate nei mari della Nuova Zelanda. Atleta delle Fiamme Gialle, Tita è un grande appassionato di sport estremi, dal kitesurf allo snowkite, fino a freeride, speedfly, paraglide, senza dimenticare snowboard e ski freestyle.
Caterina Banti, la prodiera che parla sei lingue. Caterina Marianna Banti è nata a Roma il 13 giugno 1987. Sulle orme del fratello, all’età di 13 anni si è avvicinata alla vela, tra deriva e Laser, che però a lungo è stata solo un passatempo. Ha iniziato a fare regate quando aveva 23 anni. Prima aveva altre priorità “volevo continuare gli studi e fare il dottorato, essendo laureata in studi orientali con una magistrale in studi islamici (a Napoli, ndr)”. Una propensione confermata dal 110 e lode ottenuto alla magistrale e dalle sei lingue che Caterina parla in maniera scorrevole, in particolare l’arabo a cui si è dedicata per dieci anni. Per quanto riguarda lo sport, Banti è iscritta al Circolo canottieri Aniene ed diventata realmente cosciente delle proprie capacità quando si è riscoperta prodiere, in seguito al passaggio alla categoria Nacra 17 avvenuto nel 2013. E proprio su questo catamarano, si è creata l’alchimia perfetta con Tita, subentrato nel 2017 al vecchio timoniere Lorenzo Bressani.